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Fiori di falso zafferano

Falso zafferano: come lo possiamo riconoscere?

Hai mai sentito parlare di falso zafferano? Forse sì o forse no. Prima, però, facciamo un breve riepilogo. Come abbiamo avuto modo di leggere nel nostro precedente articolo, la pianta dello zafferano – botanicamente conosciuta come crocus sativus – rientra tra le specie sterili. In sintesi, ciò significa che dai suoi fiori non si possono estrarre frutti e semi, ma la sua diffusione avviene solo grazie alla duplicazione dei bulbi.  

Non è un caso, infatti, che in natura non si trovi zafferano selvatico, se non in casi isolati. Pertanto, l’oro rosso delle spezie è coltivato solo grazie alle sapienti cure dei coltivatori di zafferano

D’altra parte, ci sono piante rassomiglianti al crocus sativus che, se inesperti, possono essere facilmente scambiate con lo zafferano. Attenzione, però, perché questo finto zafferano può essere velenoso e se ingerito arreca pericolosi danni alla salute.  

Ma quali sono questi fiori simili alla zafferano? Come li possiamo riconoscere?  

Non ci resta che scoprirlo nel corso di questo articolo. 

Differenza tra colchico e zafferano

Il colchico d’inverno è il primo dei tanti falsi zafferani, anche se ci sono altri crochi piuttosto simili. Questo, è così velenoso tanto da essere mortale. Al contrario, il cartamo, seppur differente a livello botanico, può essere utilizzato come sostituto in cucina. 

Tuttavia, lo zafferano contraffatto più pericoloso in assoluto è il colchico d’autunno o colchicum autumnale in quanto il suo grado di velenosità è elevato. Curiosità: è conosciuto anche come zafferano bastardo. Insomma, a tutto c’è un perché.  

Nello specifico, si tratta di un fiore in cui è contenuta una tossina deleteria, la colchicina. Purtroppo, negli ultimi anni, sono state numerose le persone che hanno scambiato il colchico con lo zafferano vero e proprio. 

Sebbene i fiori del crocus sativus e quelli del colchium autumnale abbiano lo stesso colore e la medesima dimensione, c’è un dettaglio essenziale che permette la distinzione. Infatti, se guardiamo attentamente gli stimmi è evidente che nel colchico d’autunno sono sei, a differenza dei tre lunghi che contraddistinguono l’oro rosso. 

Ma non solo. La diversità fra le due specie è visibile anche nella conformazione del fogliame. Nel caso del non zafferano, le foglie rimandano a quelle dell’aglio orsino, mentre durante la fioritura risulta completamente spoglio. 

Capirai bene che basta un minimo di conoscenza e accortezza e distinguere lo zafferano falso da quello vero non è poi così difficile. 

Colchico d'autunno

Crocus vernus o zafferano maggiore 

Il croco selvaticocrocus vernus – è anch’esso uno zafferano contraffatto. Nonostante sia un parente strettissimo del vero zafferano, non hanno comunque le stesse proprietà. 

Oltre ciò, lo zafferano maggiore ha il fiore e le foglie simili al crocus sativis, ma gli stimmi sono più corti e tantomeno sono rossi. 

Fiori di crocus vernus: falso zafferano

Falso zafferano: il cartamo dei poveri 

Infine, il cartamo. Il fiore e la pianta della specie in questione sono completamente diversi dallo zafferano, per cui non si dovrebbero confondere. Altresì, è comunque associato alla pianta di crocus sativus in quanto i petali del fiore, se essiccati, sono commestibili e utilizzabili in cucina. 

Chiaramente, essendo un surrogato dello zafferano, il sapore e l’aroma è meno intenso. Tuttavia, il colore è molto similare. 

Ti sveliamo una curiosità. Il cartamo è conosciuto come zafferano dei poveri perché in antichità coloro che non potevano permettersi lo zafferano vero e proprio ricorrevano all’utilizzo di questa spezia meno pregiata. 

Fiori di cartamo, chiamato anche zafferano dei poveri

Come riconoscere il vero dal falso zafferano: 3 consigli  

Riconoscere il fiore di zafferano è fondamentale per non incorrere in errori irreparabili, soprattutto al fine di prevenire la propria salute. 

Qui di seguito ti forniamo 3 consigli per riconoscere il falso zafferano

  1. In primo luogo, il fiore di zafferano è composto da sei petali viola, i quali hanno il compito di proteggere l’apparato riproduttivo femminile e maschile.  
  1. In tal senso, la parte femminile è formata dallo stilo con tre stimmi, mentre la componente maschile si contraddistingue con le tre antere gialle con il polline.  
  1. Infine, gli stimmi rosso scuro, con lunghezza media di 20-30 mm, sono quelli che interessano maggiormente al coltivatore di zafferano. Infatti, gli dedicano una cura estrema poiché proprio da qui ne deriva il riconoscimento e la qualità della spezia. 

Va da sé che il nostro consiglio primario rimane quello di consultare un esperto prima di cimentarsi nella raccolta o convincersi di riconoscimenti insensati. 

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